To Feed. Il verbo è meraviglioso. Nutrire. Feed-back. Nutrimento di ritorno. E seppur talvolta indigesto come la peperonata, il feedback ha vari significati.
Non amo gli inglesismi, eppure questa è una di quelle parole che permettono di ampliare il significato, di indicare più cose. A noi ne interessa uno, per la consapevolezza, per un cambiamento del fare, per allenare l’assertività autentica e liberatoria.
Proviamo lo stesso a tradurcelo tra noi: il feedback è una RESTITUZIONE, come uno specchio rimanda un’immagine e senza l’altro non potremmo vederla.
Invece di temerlo sempre, di pensare che sia qualcosa di brutto da incassare, proviamo a immaginarlo come un dono che ci viene fatto. O che chiediamo. Senza negare quanto ascoltato, senza rifiutarlo.
Nell’approccio di coaching da me appreso il feedback è un dono. Sia che sia un ‘ottimo lavoro’ sia che sia ‘hai fatto un casino’.
Consapevoli che non è verità scritta su pietra l’opinione dell’altro, ma che fa parte dell’osservazione dal suo sistema-mondo. Invece di un ‘ma dai, no non è vero, non è sempre così’, c’è un’altra parola da usare quando ci fanno un dono.
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